Per Laplanche e Pontalis (1967), l'interpretazione data ad un soggetto in analisi è un'operazione di svelamento alla sua coscienza del senso lantente nei suoi discorsi e nelle sue condotte condotte (ovvero il suo inconscio). Da un punto di vista bioniano può essere considerata come un'operazione di integrazione e legame tra elementi mentali frammentati: "parole o correlazioni di parole che indicano una congiunzione costante tra elementi" (Bion, 1992). Si può dire che questi assumono senso in una Gestalt nuova che renda possibile, attraverso il lavoro della funzione alfa, una loro pensabilità ( → K).
L'operazione interpretativa è connessa con la funzione analitica e può svilupparsi in qualunque luogo del campo (setting) e per qualunque soggetto coinvolto, ad esempio paziente, analista, gruppo, etc. Per Guelfo Margherita l'interpretazione potrebbe essere il passaggio di informazione (anti-entropia) da un campo in cui gli elementi di realtà appaiono più integrati, che in termini bioniani potrebbe chiamarsi campo alfa (la mente dell'analista), ad un campo in cui essi appaiono meno integrati, che potrebbe chiamarsi campo beta (la mente del paziente). Il modello, riportato nel setting analitico, potrebbe essere quello della reverie nella relazione tra bambino e madre. Non sarebbe quindi tanto il valore verbale, il senso della parola, a svolgere la funzione terapeutica, quanto quello della riorganizzazione delle emozioni dei soggetti contenuti (bambino, paziente) attraverso una loro messa in fase con quelle dei contesti (madre, analista) che potrebbe avvenire forse, come in fisica, per induzione e/o risonanza. Quindi, non un discorso che dia solamente nome alle emozioni, ma un discorso che le presentifichi; forse questo potrebbe essere un uso del linguaggio dell'effettività. Veicoli di questo tipo di comunicazione potrebbero essere allora non tanto le parole quanto le identificazioni proiettive e introiettive.
Questo procedimento è isomorfo tra i differenti campi entro cui può accadere: realtà pratica, realtà mentale immaginaria, addirittura processi somatici. Perfino una crisi di tachicardia può essere, al livello somatico, un fattore interpretativo, ovvero una congiunzione costante fra elementi che possono permettere di individuare una paura presente nel campo relazionale attuale, duale o sociale, e le sue relazioni con altri contesti presenti o passati.
Perché abbia un senso analitico è fondamentale che l'interpretazione sia dunque strettamente correlata al contesto in cui essa avviene. Essa ha infatti un valore mutativo, nel senso di Strachey (1933), se nel setting analitico è correlata al transfert; nel setting gruppale Bion (1961) attribuisce tale funzione alle interpretazioni di gruppo. Tale funzione di correlazione al contesto, nell'ambito dei setting istituzionali, sembra possa essere svolta dalla interpretazione agita (Margherita, 1981).
L'interpretazione agita in un campo istituzionale si differenzia da un Acting Out in quanto non è come questo indirizzato verso una scarica evacuativa dell'emozione circolante, ma, come ad esempio un recitativo o una pratica lavorativa, è in funzione di una utilizzazione dell'agire istituzionale per uno scopo comunicativo (Margherita 1984). Il linguaggio in cui l'interpretazione agita dovrebbe esprimersi per rendersi efficacemente comprensibile dal contesto è quindi il linguaggio dell'effettività.
Da un punto di vista dinamico "l'interpretazione è l'operazione analitica che permette alla coscienza di riconoscere, nella variabile spazio-temporale dell'adattamento transferale, l'invariante pulsionale ed oggettuale" (Margherita, 1984). Si identificano in questo modo una energia pulsionale con la sua meta rivolta ad un oggetto ed un luogo entro cui avviene la scarica pulsionale.
La tensione pulsionale può scaricarsi attraverso tre vie: l'innervazione muscolare producendo un'azione; l'innervazione viscerale producendo emozioni; il sistema nervoso centrale producendo rappresentazioni e pensieri. Dunque, azioni, emozioni, rappresentazioni, diventano prerequisiti della interpretazione se il soggetto, singolare o plurale, è in grado di sottoporle ad una efficace funzione alfa, o magari gamma (Corrao1981), in un processo analitico. Il setting analitico, attraverso la sua struttura per la messa a fuoco del senso, è lo strumento indispensabile perché l'agito pulsionale assuma, nel contesto, un significato comunicativo.
Guelfo Margherita si serve alcuni esempi per mostrare come la gruppalità istituzionale utilizzi l'interpretazione agita, cioè la capacità di costruirsi attarverso una sua funzione analitica strumenti che le diano senso, per darsi strutture e miti che conferiscano identità: ne possono essere esempio le operazioni auto-interpretative con cui l'istituzione costruisce gli strumenti del suo fare operativo ovvero l'equipe multidisciplinare o i setting per l'attività del day-hospital (Margherita 1984, 2012).
L'interpretazione agita diventa una operazione psicoanalitica se riesce a costruire nell'istituzione setting dove essa acquisti la possibilità di essere enunciata con linguaggi verbali o non verbali. È questo ciò che induce la trasformazione da acting-out di pura scarica emotiva ad azione di significato comunicativo ed identitario.
Da questo punto di vista l'interpretazione agita si configura come una realizzazione e una modalità d'uso del linguaggio dell'effettività.
In questo senso l'interpretazione agita per un'istituzione può configurarsi come l'incarnazione nel significante, ovvero il prodotto del suo lavoro (ad esempio la costruzione dell'equipe), del significato del senso evolutivo dentro cui il processo terapeutico di tutti i componenti dell'istituzione è calato.
La definizione dei ruoli e la costruzione di senso sullo scenario istituzionale rendono contigua l'interpretazione agita al concetto di enactment introdotto da Jacobs (1986) per lo scenario analitico classico e ripreso da Weick (1988) per quanto concerne le organizzazioni.
Bibliografia
Bion, W. R. (1961), Esperienze nei gruppi, Armando, Roma, 1971
Bion, W. R. (1992), Cogitations, Armando, Roma, 1996
Corrao, F., Struttura poliadica e funzione gamma, "Gruppo e funzione analitica", II, 1981
Jacobs T., On contertransference enactments, Journ. of Am. Psychoan. Ass., 34, pp. 289-307, 1986
Laplanche e Pontalis (1967) Enciclopedia della Psicoanalisi, Laterza, Bari, 1968
Margherita G., Agire e interpretare: psicoterapia psicodrammatica, "Progetto Psicoterapico", 1, 61, 1981
Margherita G., Utilizzazione di alcuni strumenti particolari peril programma terapeutico della psicosi: l'equipe e la struttura intermedia, "Neurologia, psichiatria e scienze umane", VI, 57, 1984
Margherita G., Supervisione in un servizio psichiatrico pubblico: formazione degli strumenti individuali per gli operatori e collettivi per l'equipe, "Koinos-Gruppo e Funzione Analitica", VIII, 309, 1987
Margherita G., L’Insieme Multistrato. Gruppi, Masse, Istituzioni tra Caos e Psicoanalisi, Armando Editore, 2012 Strachey, J., The nature of therapeutic action of psycho-analisis, in "International Journal of Psycho-analysis", 15, 1934 Weick, K., Enacted Sensemaking in Crisis Situation, in: "Journal of Management Studies". 25:4, pp. 305–317, July, 1988
(Federico Pone, Salvatore Rotondi, Giancarlo Crispino)