Psichiatria Pubblica

Guelfo Margherita
"Psichiatria Pubblica. Percorsi in costruzione dell’istituzione e dell’identità professionale degli operatori di una USL”.
Supplemento monografico, vol. 3/ 4 riv. “L’Ospedale Psichiatrico”, Napoli,
1985.

Il passaggio dell'erogazione della assistenza psichiatrica dal vecchio manicomio provinciale alle Unità Sanitarie Locali ha rappresentato la codificazione amministrativa di una rivoluzione culturale avvenuta nel campo in questi ultimi decenni. Tre ne sono i presupposti, su cui molto è comunque stato detto, per cui non val tanto la pena dilungarsi ora. Essi sono:

  1. lo spostamento, nel quadro dell'assistenza sanitaria, della centralità dell'intervento dall'ospedale al territorio;
  2. lo spostamento dell'ideologia dell'intervento dalla repressione in favore della società alla terapia in favore del paziente;
  3. la possibilità di intervenire, in termini preventivi, all'origine delle contraddizioni generanti i disagi psicologici e non sui loro esiti.

L'intervento, quindi collocato in un'ideologia differente, tende a svolgersi in coordinate spazio-temporali diverse da quelle precedentemente usate.

La profonda trasformazione di questi valori ha indotto sul versante della pratica quindi, la necessità di nuove aree operative e di nuovi modelli da sperimentare. E' quanto è successo in pratica in connessione con la legge 180, prima e dopo la sua promulgazione. Mi interessa comunque qui, non tanto indagare sulle determinanti storico-politiche che l'hanno prima prodotta e poi negata, ma osservare le invarianti e le variabili di questa trasformazione e alcune linee di forza lungo cui evolvono, e le modalità di equilibrio che si danno, gli elementi della psichiatria sia nella realtà esterna di un Servizio di Salute Mentale e sia in quella interna organizzata intorno all'identità dell'operatore.

Possiamo considerare come invarianti una serie di elementi costitutivi dell'insieme psichiatrico ad es.: i bisogni dell'uomo, l'angoscia, il dolore ed il disagio umano, il corpo dell'uomo, la sua famiglia, la esclusione e la rimozione, le relazioni ed il territorio geografico in cui si collocano, l'ospedale, le ideologie mediche e psicologiche della salute mentale, gli operatori con le loro gerarchizzazioni, i politici e gli amministrativi, etc. Variabili possono essere considerati i differenti punti di vista da cui questi elementi formanti l'insieme possono essere presi in considerazione e le strutture diverse in cui essi si possono coagulare e rapportare. Infatti la struttura pratica in cui questi elementi si relazionano, cambia se cambia l'ottica storica o politica o di teoria psichiatrica o di interesse produttivo ed economico o di clientelismo politico, di assunto di base emozionale prevalente nel macrogruppo sociale, di ideologia, di camorra degli appalti, etc.

Naturalmente la trasformazione nel sistema globale non è totale ed i vertici differenti convivono contemporaneamente attivi anche se nel tempo varia quantitativamente il loro peso reciproco e quello del sistema generale. Ad ogni fenomeno è possibile rintracciare dei precursori e delle tracce dopo che si è esaurita la sua fase di massima vitalità. La confusione si presenta quando nessuna delle ideologie politiche, economiche, psichiatriche o delinquenziali che siano, riesce ad avere la forza sufficiente per egemonizzare l'insieme ed ordinarlo secondo una sua logica totalizzante. La difficile soluzione in questo momento storico potrebbe forse essere quella di tanti piccoli sistemi sperimentali, organizzati in maniera coerente nel loro interno, di cui valutare col tempo i risultati pratici.

Ma veniamo a quanto mi interessa di fare qui ora. Cioè il vedere la differente riorganizzazione del sistema psichiatrico nel passaggio dalla psichiatria centralizzata manicomiale a quella periferizzata della U.S.L., rispetto ad una serie, naturalmente non esaustiva, di categorie.

estratto: TRASFORMAZIONE DELLA DOMANDA E DELLA RISPOSTA NELLA NUOVA PSICHIATRIA PUBBLICA

Indice