Transfert Sincronico

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Un transfert classico avviene quando un'atmosfera emozionale, appartenente ad un altrove spazio-temporale, ad esempio l'infanzia del paziente, si trasferisce a permeare un contesto relazionale nuovo, ad esempio la stanza d'analisi, impregnandone e deformandone così le relazioni di realtà tra ruoli in esso in atto. Perché quindi avvenga un transfert sarebbero necessari un tempo (prima e dopo), uno spazio (dentro e fuori) ed alcune entità definite (persone o gruppi) che giochino ruoli, tra cui si realizzino relazioni affettive. Il transfert sincronico è la relazione emotiva tipica che avviene invece all'interno del setting multistrato e che, per le particolari caratteristiche di complessità di questo, si declina con modalità specifiche rispetto al transfert classico (Margherita, 2007; Margherita e coll, 2011; Margherita 2012).
Classicamente, infatti, il transfert in analisi è un fenomeno diacronico che scorre dall'infanzia al lettino. Il setting multistrato, tipico dei grandi gruppi e delle istituzioni, caratterizzato dalla sincronia e sintopia di più livelli, tipiche di questi campi, rende più torpida, al limite dell'onirico, e indefinita la distinzione tra un prima e un dopo, un dentro e un fuori e quindi tra realtà e virtualità.
La definizione di transfert implica il concetto di movimento, sarebbe naturale chiedersi come possa questo avvenire nella condizione di assenza di spazio-tempo che si realizza ai livelli più profondi, simmetrici e fusionali del multistrato complesso. La stessa coazione a ripetere scomparirebbe infatti, naturalmente, al livello in cui scompare il tempo. Si avanza allora l'ipotesi che il movimento possa non scorrere nella diacronia del fenomeno ma stare nel cambio del punto di osservazione tra i vari enti dei diversi livelli, contenuti nel campo in cui esso movimento transferale di declina, adeguandosi ai loro differenti stati di coscienza.
All'interno del setting multistrato qualsiasi entità individuata, in uno qualunque dei suoi livelli, rappresenta un nodo, vertice di connessioni che lo caratterizza come come un punto di vista. Ogni nodo è a sua volta costituito da reti sottosistemiche i cui nodi a loro volta perpetuano questa struttura in simmetria di scala frattalica. È il cambiamento di messa a fuoco su strati diversi (per es. il differente punto di vista degli individui, dei gruppi o delle istituzioni) che permette l'epifania di trasformazioni sincroniche tra i livelli, legate alle differenti condizioni degli strati messi a fuoco dai differenti punti di vista considerati.
“Tra questi spazi multilivello di setting concentrici avvengono i movimenti dei Transfert. Essi, in questa particolare configurazione, non possono provenire da uno spazio tempo altro rispetto ad una struttura che è divenuta onnicomprensiva e globalizzante; essi sono spostamenti emozionali sincronici che avvengono tra i differenti livelli del setting multistrato. Ad esempio un moto di rabbia tra individui diventa un assunto di base attacco-fuga per il gruppo, un'esercitazione militare per l'istituzione o la storia delle guerre per la cultura” (Margherita, 2011).
Così si svela nel transfert sincronico il trasferimento dell'isomorfismo affettivo (nel caso la rabbia) in enti collocati in sovrasistemi o sottosistemi. Questa situazione caotica alla luce della maggiore complessità dovuta alla sovrapposizione dei contesti, può farci vedere il movimento affettivo plurilivello come le traiettorie frattaliche di un attrattore strano. Il differente livello di transfert sarà quindi caratterizzato dall'angolo di rifrazione che il vettore dell'invariante emotiva acquista attraversando il milieu del nuovo livello (Margherita e coll, 2012).
Per quanto detto, considerando quindi le trasformazioni sincroniche dei fenomeni, osservati dai differenti punti di vista, non come legate ad un processo evolutivo temporale ma alle caratteristiche “di rifrazione” dei campi-livelli sovrapposti in cui accadono, si comprende come fantasia e realtà possano coesistere attraverso la sovrapposizione in livelli diversi dello stesso luogo. Se il campo delimita, in una generalizzazione frattalica infinita, la variabile del fenomeno, l'invariante è rappresentata dalla traiettoria del vettore energetico emozionale che, nel declinare le sue caratteristiche nella pluralità di vertici e livelli (individui, gruppi, istituzioni), assume la traiettoria complessa di un attrattore strano.
Entro il transfert sincronico “diviene sempre più difficile comprendere chi trasferisce che cosa, da dove e su chi; ciò per le disindividuazioni del campo, la frammentazione dei soggetti e dei punti di vista, la confusione dei ruoli ed il collasso spazio-temporale […] é chiaro che l'osservazione da questo punto di vista del sistema sociale o biologico di cui facciamo parte, è profondamente influenzata da alcune condizioni nuove: le nostre interazioni multilivello con esso; lo stato di coscienza necessario all'osservazione; il coinvolgimento fusivo che ci rende difficile capire se siamo noi a parlare dentro il collettivo o il collettivo a parlare dentro di noi; la dissoluzione continua dei confini del gruppo e delle entità contenute nelle realtà contenitrici o contenute nei sovrasistemi o nei sottosistemi; la dimensione onirica del linguaggio e del vissuto; la sincronia di rappresentazione su vari scenari in cui il coagulo gruppale è frammentato. Si tratta sempre di movimenti affettivi, più o meno armonici, tra strati di realtà esterna e di realtà interna, rappresentati gli uni dal multistrato complesso e gli altri dagli strati progressivi a cipolla della maturazione cronologica individuale della capacità di relazione oggettuale” (Margherita, 2007)

Bibliografia:

Margherita, G. (2012). L’insieme Multistrato. Gruppi, Masse, Istituzioni tra Caos e Psicoanalisi. Roma: Armando.
Margherita G., Rotondi S., Verde F., Braucci O, Di Biase R., Loffredo S., Pone F., (2012). Institution as a Chaotic Setting. www.thecomplexmultilayerset.com

Margherita G. (2011). The Eye of the Fly: Psychoanalytic Gestalten and Chaotic Attractors in Large Groups and Institutions. Chaos and Complexity Letters, IV(3).

Margherita G. (2007). Il transfert sincronico nel "multistrato complesso": tuffo multilivello nello spazio-tempo istituzionale. Koinos, Gruppo e funzione analitica, XXVIII (1-2), pp. 29-58.

(Mariapina Famiglietti, Federico Pone, Salvatore Rotondi, Giancarlo Crispino)